G. Tosi, P. Massi, L. Fiorentini

Parole chiave: bursite infettiva, enterite necrotica, pollo da carne, pollastre, galletti livornesi

Da alcuni anni la bursite infettiva (IBD) è presente in forma endemica in Romagna. Analogamente ad altri paesi europei, i ceppi virali circolanti nel territorio della nostra regione appartengono al gruppo dei “very virulent (vvIBDV)” (2). Questi ultimi sono in grado di provocare malattia clinica (con alti indici di mortalità) e di colonizzare la borsa di Fabrizio (principale organo di replicazione del virus) in presenza di elevati titoli anticorpali di origine materna riuscendo in tal modo a precedere i ceppi vaccinali i quali sono neutralizzati dall’immunità passiva trasmessa dai riproduttori (4).
Per contrastare i vvIBDV sono stati allestiti vaccini meno attenuati in grado di competere con i ceppi patogeni (1). Occorre tuttavia ricordare che il grado di attenuazione dei vaccini è inversamente proporzionale alla loro attività immunodepressiva.
L’enterite necrotica (EN) da Clostridium perfringens tipo A (più raramente da tipo C) è una delle patologie batteriche più diffuse nel broiler; essa è osservata anche in galletti, pollastre e galline ovaiole. Sono state avanzate varie ipotesi per spiegare l’aumento dell’incidenza di questa malattia (tra cui il divieto di somministrazione di alcuni farmaci ad azione auxinica). E’ invece una certezza il ruolo svolto dalle patologie immunodepressive (tra cui la bursite infettiva) nel condizionare la comparsa della EN.
Scopo del presente lavoro è descrivere i casi più significativi di IBD osservati nel 2000 in Romagna con particolare riferimento ai piani vaccinali adottati e alle complicazioni batteriche diagnosticate, tra cui, appunto, l’EN.