C. Terregino, V. Brasola, B.Tramontan, D. Buson, F. Montesi, I. Capua

Parole chiave: cross-protezione, bronchite infettiva, variante 624/I

Il virus della bronchite infettiva (IB) è un Coronavirus, prototipo della famiglia Coronaviridae. E’ un virus pleomorfo, di 90-200 nm di diametro, con genoma RNA a singolo filamento.
Utilizzando il test di virus-neutralizzazione sono stati identificati numerosi sierotipi, diversi sotto il profilo antigenico, ma tutti con alcune componenti antigeniche comuni. Tra i sierotipi “storici” sono da ricordare il Massachusetts ed il Connecticut, i quali prediligono il tratto respiratorio, mentre i sierotipi T, Gray e Holte sono prevalentemente nefrotropici.
Negli ultimi anni sono state isolate e caratterizzate diverse nuove varianti in Europa (1,7,8,10), mentre altre sembrano persistere ormai da diverso tempo (4) ed altre ancora sembrano riemergere dopo diversi anni (6).
In Italia la malattia è presente sia negli allevamenti di broiler (con forme morbose respiratorie e renali) che negli allevamenti di ovaiole e di riproduttori pesanti.
Nel nostro paese circolano ceppi diversi tra cui l’M41, il 793/B (CR88 o UK 4-91), il ceppo nefropatogeno belga B1648 e le varianti italiane FA 6881 e 624/I (2,10). Quest’ultimo sierotipo è stato isolato da focolai diagnosticati in varie regioni italiane negli ultimi anni.
Vaccini efficaci contro la bronchite sono disponibili in commercio già dagli anni ’50. Nonostante il loro largo impiego, la bronchite infettiva rimane ancora uno dei principali problemi per l’allevamento avicolo a motivo principalmente della variabilità antigenica dell’agente eziologico.
In particolare la proteina S è risultata estremamente variabile, specie la subunità S1. Numerosi sierotipi noti differiscono tra di loro anche per più del 20% degli aminoacidi di questa proteina (9). Altri nuovi sierotipi possono invece essere il risultato del cambiamento di pochissimi aminoacidi della subunità S1 (3) mentre altri epitopi rimangono invariati. Poiché diversi antigeni sono in comune tra i numerosi ceppi conosciuti è probabile che uno stesso vaccino possa risultare protettivo verso differenti sierotipi. E’ stato infatti dimostrato (5) che la duplice vaccinazione con vaccino IB vivo M41 al primo giorno di vita e 793/B a due settimane di età induce una buona protezione nei confronti di alcuni dei principali sierotipi IBV che attualmente causano problemi di bronchite infettiva (5).
Obiettivo del presente lavoro è stato quello di valutare se l’immunità indotta da programmi vaccinali contenenti le varianti M41 e 793/B sono in grado di proteggere il pollo verso una infezione sperimentale con la variante 624/I.