PERSIA D., MORENO MARTIN A., PACCIARINI M.L., CERIOLI M., CORDIOLI P., MASSI P., LAVAZZA A.
Parole chiave: adenovirus aviari tipo 2, PCR, enterite emorragica, diagnosi virologica
Gli adenovirus aviari possono essere distinti in tre gruppi (6). Il primo comprende almeno 12 distinti sierotipi “convenzionali”, che presentano un antigene comune; Il secondo comprende il virus dell’enterite emorragica del tacchino (HEV), il virus della marble spleen disease del fagiano, l’agente della splenomegalia del pollo e della malattia emorragica della faraona. Questi agenti sono sierologicamente distinti da quelli di gruppo 1 ma indistinguibili fra loro, almeno su base sierologica, presentando solo piccole differenze molecolari a livello di DNA. Nel terzo gruppo sono compresi l’agente della EDS 76 isolato da anatra e da pollo, che presenta una parziale cross-antigenicità con i membri del gruppo 1. A differenza degli adenovirus di gruppo 1 e 3 che vengono isolati abbastanza facilmente in vitro, su colture cellulari primarie, gli adenovirus di gruppo 2 sono difficilmente isolabili in vitro. La diagnosi virologica pertanto può essere effettuata mediante agar gel precipitazione (AGP), poco sensibile e non quantitativa (1) o in ELISA, meno diffusa ma più sensibile (3). Tra gli altri metodi sviluppati, la PCR (2), grazie alla maggiore sensibilità, è utile per la diagnosi di quelle forme sospette che si accompagnano ad un basso titolo virale non svelabile con AGP ed ELISA.
Proprio partendo da quest’ultimo presupposto abbiamo sviluppato un metodo PCR basato sull’utilizzo di primers differenti rispetto a quelli descritti (2), e verificato l’applicabilità diagnostica, tanto in confronto alla microscopia elettronica in colorazione negativa (ME), quanto alla PCR nota e descritta (2), utilizzando sia campioni diagnostici di diverse specie aviari che da tacchini infettati sperimentalmente con HEV.