S. BERTUZZI, D. MATTEUCCI

Parole chiave: acidi organici, colisetticemia, galline ovaiole

Gli acidi, in virtù della loro acidità, hanno un’azione antagonista nei confronti dei microrganismi intestinali.
Numerose prove in vitro hanno evidenziato la loro azione antibatterica (2, 3), ma il trasferimento di questa loro capacità in vivo risulta possibile solo con l’utilizzo di appropriate tecnologie.
Fino a pochi anni fa, il meccanismo di azione nella nutrizione animale si basava esclusivamente sulla acidificazione a livello gastrico che provocava effetti positivi sulle performance (8), effetti sanitari (4) e risposte antibatteriche (1). Tuttavia i cosiddetti acidi organici liberi, anche in notevoli quantità (1-2%), sono rapidamente neutralizzati nel tratto iniziale dell’intestino tenue, per l’azione tamponante effettuata dal pancreas. Inoltre l’utilizzo di grandi quantità di acidi liberi può provocare un eccesso di acidità nello stomaco che può causare fenomeni di acido tolleranza nei confronti di alcuni microrganismi quali E. coli, salmonelle e clostridi.(9).
Alla luce di utilizzo notevole sia in campo che in lavori sperimentali (11) dell’acido formico il settore R&D di SODA Feed Ingredients Ltd ha predisposto una miscela di acido formico (28%) e acido citrico (10%) protetti da una matrice “attiva” grassa.
La matrice di protezione consente:

  1. alla miscela di essere maggiormente attivo come acidificante e conservante per i mangimi in quanto favorisce un rilascio continuato;
  2. assicura anche grande stabilità agli ingredienti attivi del microgranulo perciò non vi sono danni per gli altri additivi acido-sensibili presenti nel mangime quali ad esempio la vitamina A;
  3. blocca la volatilità dell’acido formico che così resta completamente disponibile per la sua azione battericida, garantendo una perfetta prevenzione da inquinanti batterici che metterebbero a rischio la buona riuscita dell’allevamento. Il controllo sullo sviluppo dei batteri si estrinseca sia attraverso una riduzione prolungata di pH sia attraverso l’attività anionica del formico. L’acido formico infatti penetra all’interno della cellula batterica impedendone la moltiplicazione (10).

Questo microgranulo (Figura 1) ottenuto attraverso l’utilizzo di temperature molto basse (-60° C) risulta essere facile da usare, molto elastico e resistente alle alte temperature.
In precedenti ricerche l’utilizzo di miscele di acidi organici e inorganici protetti nel pollo da carne (OVIGRAM®) e nel tacchino da carne (FORMYL®) ha mostrato nel primo caso una riduzione della
colonizzazione della Salmonella kedougou (6) e una attività simile alla flavomicina (5) e nel tacchino una riduzione dei batterici patogeni (7).
Lo scopo di questa prova di campo era di verificare l’azione di una miscela di acido citrico e acido formico (FORMYL SC ®), alla dose di 5 kg/ton, su galline in piena deposizione, affette da colisetticemia con lesioni all’apparato riproduttore.