Antonio Zanella, Raffaella Ceruti, Luigi Gavazzi
A partire dal 1966 sono stati riportati numerosi isolamenti di nuovi sierotipi o varianti del IBV in Italia (1-9).
Particolare attenzione è stata rivolta in passato al ceppo AZ-23/74, per la durata della sua prevalenza, circa vent’anni; successivamente il ceppo è apparentemente scomparso(7).
A partire dal 1997 ed in aree diverse del Paese, sono stati isolati due ceppi immunologicamente simili tra di loro, Fa-6881/97 ed AZ-27/98, da casi di grave nefrite in broiler o da sindrome respiratoria in pollastre.In seguito, nel giro di pochi anni, altri (oltre venti) ceppi di IBV strettamente simili dal punto di vista antigene ai precedenti, sono stati isolati in aree diverse del Paese da polli con manifestazioni respiratorie, enteriche e/o renali. Pertanto, tali ceppi , antigenicamente diversi dai sierotipi più noti, presentatisi sia in Europa che negli altri continenti, sono stati considerati come un nuovo sierotipo o variante, assai diffuso e prevalente in Italia (9).
Più recentemente, molti (oltre 100) ceppi di IBV, considerati simili al ceppo Fo-4682/99 e denominati anche “It-02”, isolati in molti paesi dell’Europa occidentale sono stati riferiti durante l’International Symposium of Avian Coronavirus a Giessen, Germania.
Scopo di questa preliminare indagine è stato quello di rilevare eventuali correlazioni antigeniche tra gli isolati “It-02” ed il sierotipo rappresentato dai ceppi Fa-6881/97 o AZ-27/98.