Bano L., Giovanardi D., Morandini E., Tonon E., Drigo I., Bonci M., Agnoletti F.
Il botulismo è una grave patologia descritta nell’uomo e negli animali, causata dalle neurotossine prodotte da Clostridium botulinum, batterio Gram positivo, anaerobio obbligato, sporigeno, classificato in 7 tipi (A, B, C, D, E, F, G) in base alle caratteristiche antigeniche della tossina prodotta. Oltre a C. botulinum anche Clostridium butyricum, Clostridium baratii e Clostridium argentinense sono in grado di produrre neurotossine antigenicamente sovrapponibili, rispettivamente, a quelle di C. botulinum di tipo E, F e G. La neurotossina botulinica agisce inibendo il rilascio dell’acetilcolina a livello delle terminazioni nervose, inducendo la classica sintomatologia caratterizzata da paralisi fl accida. Il botulismo aviare può essere causato da C. botulinum tipo A, C, D, ed E, ma il tipo C è senza dubbio prevalente mentre nei casi umani il ruolo di questo tossinotipo è assolutamente trascurabile (Kaldhusdal and Jordan, 2008). I tipi C e D sono accomunati da un mosaico di componenti uguali per le due neurotossine e dal fatto che il gene codificante la neurotossina viene veicolato da batteriofagi. Il test di riferimento per la diagnosi di botulismo è il test di tossinoneutralizzazione condotto su topino (mouse test) (Lindström e Korkeala, 2006; CDC, 1998).
La maggior parte di episodi di botulismo che si verificano nel mondo coinvolgono gli uccelli selvatici e, tra questi, soprattutto gli anatidi. Non mancano segnalazioni di malattia nel pollo e nel tacchino, anche se la specie d’allevamento più frequentemente colpita da botulismo è il fagiano, dove, in virtù dello stato semibrado in cui viene allevato, può risultare difficoltoso individuare ed allontanare le fonti d’intossicazione costituite dai cadaveri e dalle larve di mosca carnaria che su questi si sviluppano (Kurazono et al., 1974; Kaldhusdal and Jordan, 2008). Nel pollo il botulismo può insorgere in seguito all’assunzione di cibi o acqua contaminati da tossina botulinica preformata (forma tossica) oppure attraverso l’entrata in circolo di tossina prodotta nell’apparato digerente (forma tossico-infettiva) o in una ferita infetta (botulismo da ferita) (Trampel et al., 2003; Dhoms et al., 1982; Kaldhusdal and Jordan, 2008; Zhang et al., 2006). In alcuni paesi europei, negli ultimi 2 anni, si è registrato un aumento delle segnalazioni di botulismo negli allevamenti di broiler (Adjou et al., 2009; Skarin et al., 2009) e tacchini (Hafez H. M. 2010, comunicazione personale) ma senza che venga individuata una fonte precisa d’intossicazione.