Caroli A., Pugliese N., Circella E., Pazzani C., Camarda A.
Campylobacter (C.) jejuni e C. coli sono i principali responsabili di gastroenteriti batteriche nei paesi industrializzati (Bluzler, 2004). Alcuni Autori hanno ipotizzato che la capacità di colonizzazione dell’intestino di questi germi possa essere associata ad una loro propensione alla variabilità genetica, che conferirebbe maggiori probabilità di sopravvivenza (Ridley et al., 2008). Tra i fattori coinvolti nei meccanismi di virulenza è certamente inclusa la flagellina in quanto promotore della colonizzazione intestinale. Due geni, flaA e flaB, sono coinvolti nella biosintesi della flagellina, ed essi ricadono all’interno di regioni omopolimeriche con alto tasso di variabilità (Parkhill et al., 2000). I due geni condividono il 95% della sequenza nucleotidica, ma flaA sembra essere critico per la mobilità, la colonizzazione, e la patogenesi, mentre flaB potrebbe avere il ruolo di riserva di materiale genetico. Eventi ricombinativi tra flaA e flaB incrementano la variabilità della flagellina, e non è escluso che ciò possa influire sull’adattamento ai diversi ambienti intestinali.
In questo studio è stata valutata in vitro la variabilità del gene flaA di ceppi di C. coli coltivati mediante passaggi sequenziali in condizioni ambientali differenti.