Gobbo F., Brustolin M., Battanolli G., Qualtieri K., Bilato D., Iob L., Catania S.

La concentrazione minima inibente più comunemente conosciuta con l’acronimo anglosassone MIC (Minimal inhibitory concentration) è considerata il “ gold standard” per la determinazione della suscettibilità dei microrganismi agli antimicrobici tanto da essere utilizzata per confrontare le performance di altri metodi diagnostici.
In micoplasmologia la MIC può essere definita come la più bassa concentrazione di una sostanza antibiotica in grado di inibire la crescita visibile o il metabolismo di alcune specie di micoplasmi dopo un ottimale periodo di incubazione in vitro.
I micoplasmi sono organismi unicellulari privi di parete cellulare, che possono causare patologia nel Regno Animale e Vegetale e la loro coltivazione in vitro risulta “fastidiosa”..
Nel settore avicolo rivestono un ruolo particolarmente importante il Mycoplasma gallisepticum (MG) ed il synoviae (MS). In particolare il Mycoplasma synoviae può causare, nel settore da carne, forme respiratorie ed articolari con conseguente incremento degli scarti al macello,mentre nel settore della gallina ovaiola è stato recentemente associato a lesioni apicali del guscio con importanti implicazioni economiche.
L’incidenza nel territorio italiano di MS negli ultimi anni sembrerebbe essere in incremento.
Poiché la via di trasmissione verticale di questi patogeni è stata ampiamente documentata il controllo degli organismi PPLO-like  (Pleuropneumonia Organism like) nel settore avicolo industriale è basato sulla gestione di gruppi di riproduttori Mycoplasma-free e sulla attuazione di rigide misure di biosicurezza.
Nonostante tali precauzioni la prevalenza di questi microrganismi nel settore avicolo industriale non sembra diminuire. Recentemente alcuni Autori hanno proposto di raggruppare i ceppi di MS in base alla sequenza del gene vlhA. Tale gene codifica per la proteina MSP (Most Surface Protein), responsabile della citoaderenza e quindi della patogenicità.
Sulla base di tali considerazioni ci siamo proposti di analizzare la MIC di ceppi di Mycoplasma synoviae. isolati nel territorio italiano e provenienti da differenti categorie produttive industriali e cercando, ove possibile, di testare ceppi provenienti dalla stessa categoria produttiva e con differenze geniche a carico del gene vlhA.