Menna L.F., Santaniello A., Borrelli L., Russo T.P., Fontanella M., Di Maggio A., Dipineto L., Fioretti A.
L’utilizzo degli animali a fini terapeutici ha radici molto antiche e nel corso del tempo ha assunto un’importanza crescente. Il moderno termine di Pet Therapy si riferisce alla strutturazione metodologica del coinvolgimento di animali finalizzata al trattamento di specifiche patologie. Tali attività sono caratterizzate da una grande eterogeneità, sia per quanto riguarda il percorso formativo degli operatori, sia per la tipologia degli utenti e le modalità d’azione(Rapporti ISTISAN 07/35). La validità della Pet Therapy è stata sostenuta e riportata in diversi lavori scientifici condotti in contesti diversi, con soggetti depressi (Redefer e Goodman, 1989; Jessen et al, 1996), bambini autistici (Redefer e Goodman, 1989;. Meluzzi et al, 2000), pazienti psichiatrici (Corson et al, 1975;. McCandless et al, 1985. , Beck e Rosemberg, 1986; Bardill e Hutchinson, 1997; Hall e Malpus, 2000), disturbi della comunicazione (Lundgren e Ugalde, 2004) e soggetti con disturbi organici, come le patologie cardiovascolari (Friedmann et al, 1980; Odendaal, 2000).
Da un punto di vista operativo, va scoraggiato l’utilizzo del termine Pet Therapy perché troppo generico e usato per raggruppare tipologie di attività assai diverse, mentre si preferisce distinguere tra Animal Assisted Activities e Animal Assisted Therapies:
– Animal-Assisted Activities: “Attività svolte con gli Animali” (AAA), che hanno lo scopo di migliorare la qualità della vita di alcune categorie di persone (per esempio ciechi o portatori di handicap psico-fisici). Le AAA vengono effettuate in una vasta gamma di contesti ambientali da professionisti abilitati e para-professionisti e/o volontari di associazioni con specifiche caratteristiche che lavorano con animali.
– Animal-Assisted Therapies: “Terapie assistite con gli Animali” (TAA) o “Uso Terapeutico degli Animali da Compagnia” (UTAC), che affiancano alle terapie tradizionali l’utilizzo di animali con specifiche caratteristiche. Le TAA vengono utilizzate per migliorare lo stato fisico, sociale, emotivo e cognitivo di pazienti. Sono effettuate in ampi e differenti contesti e possono coinvolgere gruppi o singoli individui. Il procedimento viene inoltre documentato e valutato (Rapporti ISTISAN 07/35).
Recentemente, in Italia, la Pet Therapy è stata proposta e utilizzata anche negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) (AA.VV. 2012). Questi rappresentano una vera e propria comunità di persone che per vari motivi vivono in condizioni di frustrazione, abusi, malattie mentali associate a malattie infettive come l’AIDS, che compromettono il sistema immunitario. Nell’ambito di un OPG, le attività di Pet Therapy di solito si svolgono in una zona verde dove vengono eseguiti anche altri tipi di attività per migliorare le condizioni di vita dei detenuti quali il giardinaggio e la cura degli animali. Se è vero che la presenza di animali domestici in strutture sanitarie è stata associata ad un coinvolgimento emotivo positivo di tutta la comunità, compreso il personale medico e paramedico, il contatto con essi potrebbe essere una fonte di infezioni zoonosiche, soprattutto quando gli animali non sono sottoposti a periodici controlli sanitari e, in particolare, quando le persone coinvolte sono immunodepresse e/o immunocompromesse. Pertanto, il presente studio è stato effettuato con lo scopo di valutare la presenza di Campylobacter termotolleranti, Salmonella spp. ed Escherichia coli O157 nel pollame allevato nell’OPG Aversa, nel Sud Italia considerando soprattutto il potenziale rischio zoonosico per gli operatori, i medici e gli stessi detenuti.