Pampiglione G., Trevisani G., Scaravelli D.
Dermanyssus gallinae è oggi la più grave ectoparassitosi degli allevamenti avicoli.
In Europa la spesa per il controllo ed i costi legati ai cali produttivi è stata stimata intorno ai 130 milioni di euro annui. Valori simili si lamentano in molte altre zone del mondo (Stafford et al., 2006). L’infestazione da D. gallinae si conclama nella sua massima gravità nel settore delle galline ovaiole, in quanto il lungo ciclo produttivo fornisce all’acaro un contesto maggiormente favorevole alla sua sopravvivenza e replicazione (Mul et al. 2010, Giangaspero et al., 2012). In Francia, Danimarca, Olanda, Polonia, Romania, Svezia ed Italia la prevalenza nelle aziende avicole raggiunge percentuali superiori al 70%, con picchi di oltre il 90% negli allevamenti di piccola e media estensione (Sparagano et al., 2014). L’effetto più consistente della parassitosi sulla gallina ovaiola è un forte stress dovuto alle ripetute punture da D.gallinae, concentrate soprattutto nelle ore notturne (Kowalski e Sokól, 2009).
A questo seguono marcato nervosismo, aggressività, cannibalismo e scadimento delle condizioni generali dell’animale che esitano in calo dell’ovodeposizione e mortalità secondaria. Oltre a ciò D.gallinae ha dimostrato capacità vettoriali per molti agenti patogeni, sia virali che batterici (Chauve 1998, Sparagano et al. 2012).
Le attuali strategie di controllo sono tipicamente incentrate sul trattamento di locali e attrezzature mediante l’utilizzo di prodotti acaricidi. Tuttavia le caratteristiche biologiche ed etologiche di questo acaro lo rendono altamente invasivo e notoriamente difficile da eradicare (Maurer e Baumgärtner, 1994). Con l’intensificarsi degli scambi commerciali, sia di animali che di uova, D.gallinae ha inoltre trovato un ottimo metodo di diffusione sia su piccola che su larga scala e ha sviluppato recentemente anche alte capacità di resistenza nei confronti delle più diffuse molecole acaricide di origine sintetica (Marangi et al., 2012). La già complessa situazione oggi in Europa si fronteggia anche con la sempre maggiore necessità, anche legislativa, di limitare l’utilizzo di pesticidi di sintesi scarsamente ecocompatibili.
L’approccio qui presentato volge appunto alla creazione di un processo di attenzione che fornisca un approccio olistico e fattivo all’insieme delle problematiche.