Catania S., Moronato M. L., Fasoli P., Facchetti G., Rodio S., Gobbo F.

Il Mycoplasma synoviae (MS) è uno dei micoplasmi considerati patogeni per le specie avicole di interesse industriale, con importanti ripercussioni in termini produttivi. La trasmissione del patogeno può avvenire sia orizzontalmente (diffusione del patogeno tra animali/gruppi infetti) che verticalmente (trasmissione alla progenie attraverso l’uovo). Come per tutti i patogeni che hanno ripercussioni negative sulle performances zootecniche, diverse e svariate sono le misure che possono permettere un contenimento o mitigamento della problematica; tra queste possiamo ricordare la costituzione e il mantenimento dei gruppi di riproduttori MS-free, il trattamento antibiotico mirato in caso di infezione e recentemente anche la vaccinazione mediante un vaccino vivo allestito con un ceppo termosensibile.
La recente introduzione del vaccino ha naturalmente stimolato alcune domande sia dal punto di vista laboratoristico, che sul suo comportamento in campo. In particolare dal punto di vista diagnostico la differenziazione tra ceppi di campo “wild” e ceppi vaccinali rappresenta una sfida interessante, mentre conoscere un po’ più in dettaglio i comportamenti del ceppo vaccinale in campo risulta essere molto utile per l’interpretazione dei dati analitici e quindi anche per la definizione dello stato sanitario del gruppo.
Negli ultimi anni la possibilità di differenziare genotipicamente i ceppi di MS è stata applicata da differenti laboratori attraverso una metodica di PCR per il gene denominato vlhA (Variable Lipoprotein Hemagglutinin A ), inoltre recentemente altri geni del patogeno sono stati indagati per meglio differenziare i ceppi vaccinali.
Scopo del presente lavoro è stato quello di monitorare un allevamento di riproduttori pesanti vaccinati con il ceppo termosensibile (MS-H) tramite indagine laboratoristiche sulla progenie ed eventualmente confermare che tale ceppo non è soggetto a trasmissione verticale.
A tal fine sono stati valutati diversi parametri come la sua stabilità genotipica e il mantenimento dello stesso all’interno dell’allevamento in funzione del tempo, e la risposta sierologica degli animali.