Felice V., Franzo G., Catelli E., Bonci M., Cecchinato M., Giovanardi D., Pesente P., Mescolini G., Listorti V., Silveira F., Lupini C.

Infectious bursal disease virus (IBDV) è l’agente eziologico della Bursite infettiva, malattia cosmopolita immunosoppressiva del pollo, ad alta contagiosità e impatto socio-economico elevato, a causa dell’aumentata sensibilità alle infezioni secondarie e alla risposta sub-ottimale alle vaccinazioni di routine. Si conoscono due sierotipi di IBDV , dei quali solo il sierotipo 1 è patogeno e distinto, in base al diverso grado di patogenicità e alle caratteristiche antigeniche, nei seguenti patotipi: classici, varianti, very virulent (vv), attenuati (Eterradossi & Saif, 2013). Dal punto di vista tassonomico, IBDV si inquadra nella famiglia Birnaviridae, genere Avibirnavirus.
È caratterizzato da simmetria icosaedrica e privo di envelope, presenta un diametro variabile di 55-65 nm. Il genoma di IBDV è costituito da due segmenti di RNA a doppio filamento, il segmento A (3300 bp) e il segmento B (2800 bp). Il segmento A comprende due open reading frames (ORFs) parzialmente sovrapposte: ORF1 codifica la proteina non strutturale VP5 di 145 amminoacidi (aa) potenzialmente coinvolta nel processo di apoptosi virale (Carballeda et al., 2015), ORF2 codifica una poliproteina (1012 aa), autoclivata nelle due principali proteine strutturali VP2 (1-512 aa) e VP3 (756-1012 aa) e nella proteasi VP4 (513-755 aa). La proteina VP2 è responsabile della produzione di anticorpi neutralizzanti, in quanto principale immunogeno. La proteina VP3 forma lo strato più interno del capside, interagisce con VP1 e con il genoma ed è coinvolta nella replicazione e nell’assemblaggio virale (Deng et al., 2007). La proteina non strutturale VP4 è una proteasi responsabile dell’autoprocessazione della poliproteina in VP2, VP4 e VP3 (Li et al., 2012). Il segmento B codifica la polimerasi virale VP1 (1-879 aa), implicata in diversi eventi, quali replicazione virale, sintesi dell’RNA messaggero e incapsidamento, conseguente all’interazione con VP3 (Lombardo et al., 1999).
IBDV è soggetto a mutazioni, quali sostituzioni, inserzioni, delezioni e/o riassortimento genico che hanno portato all’evidenza di nuove varianti. A questo proposito, un emergente genotipo, denominato ITA, è stato recentemente segnalato in Italia. L’analisi filogenetica della regione ipervariabile della proteina VP2, ha mostrato che il ceppo ITA clusterizza separatamente, rispetto ai ceppi IBDV di referenza (Lupini et al., 2016).
La sequenza parziale di un isolato non sempre risulta sufficientemente esaustiva ai fini della sua classificazione (Petkov et al., 2007). Scopo del presente studio è stato quello di sequenziare l’intero genoma del ceppo ITA, al fine di completare la sua caratterizzazione molecolare e formulare ipotesi relative alla sua origine.