Gobbo F., Tonellato F., Moronato M.L., Rizzi S., Catania S.

Mycoplasma gallisepticum (MG) è considerato un importante patogeno respiratorio della specie pollo, tacchino e delle specie avicole definite minori. Nel pollo è responsabile della CRD (Chronic Respiratory Disease) e nel tacchino della Sinusite Infraorbitale Infettiva. Nella gallina ovaiola è responsabile di forme respiratorie, che possono essere associate, in funzione della patogenicità del ceppo, anche a importanti seppur temporanei cali della ovodeposizione. Come per altri micoplasmi aviari la trasmissione può avvenire per via orizzontale (tramite contatto diretto od indiretto) e per via verticale, ed una volta instaurata l’infezione, la malattia ha la tendenza alla cronicizzazione. In corso di infezione gli indici di morbilità sono elevati mentre gli indici di mortalità possono essere variabili (in funzione dell’età dei soggetti e della copresenza di altri agenti infettivi virali o batterici o a specifiche condizioni ambientali, quali elevata densità animale, ventilazione, qualità della lettiera). L’impatto economico è nella maggior parte dei casi associato ad un aumento degli scarti al macello principalmente per le infezioni secondarie alla micoplasmosi (in primis E. coli), inoltre gli animali affetti possono presentare un calo del consumo di alimento e un peggioramento dell’indice di conversione alimentare. Ulteriori costi sono relativi al contenimento della forma clinica da MG o a quelli legati all’insorgenza di infezioni batteriche secondarie (E.coli, Ornithobacterium rhinotrachealis, Riemerella spp., etc.). Consci del suo importante ruolo patogeno e delle conseguenti perdite economiche, il controllo di questo patogeno è sempre stato di primaria importanza nei vari settori produttivi industriali e nello specifico nel settore da riproduzione mediante la costituzione ed il mantenimento di gruppi MG-free. Tale pratica gestionale ha sempre rappresentato un punto cardine nella strategia di controllo di questo patogeno e degli altri micoplasmi importanti per l’industria avicola, inoltre l’attuazione di specifici piani nazionali di controllo ed eradicazione nei confronti di MG hanno portato ad una notevole diminuzione della sua prevalenza in diversi paesi europei o extraeuropei. In recenti pubblicazioni da parte di autori appartenenti al continente africano ed asiatico si evince invece come il Mycoplasma gallisepticum rappresenti ancora un importante patogeno ad elevato impatto economico-sociale. La strategia di controllo delle micoplasmosi respiratorie può includere, in funzione della situazione epidemiologica e della realtà produttiva o di altri fattori di natura commerciale, la messa in atto di una o più azioni (eradicazione-depopolamento, compartimentalizzazione, biosicurezza, profilassi indiretta-vaccinazione e terapia antibiotica mirata). Data l’importante forma clinica che si può sviluppare nel gruppo affetto e la possibilità di insorgenza di infezioni secondarie, il trattamento antibiotico per MG può essere considerato una prassi consolidata specialmente nel settore da carne. Trovandoci di fronte ad una puntuale e corretta richiesta di un uso razionale del farmaco da parte delle istituzioni nazionali e comunitarie, per il Medico Veterinario risulta di fondamentale importanza conoscere la sensibilità in vitro agli antimicrobici dei ceppi patogeni circolanti. Tale approccio è volto a garantire il successo terapeutico e benessere animale nel gruppo affetto, evitare l’utilizzo di farmaci considerati non efficaci sulla base dei risultati degli studi in vitro o nello specifico non operare ulteriori pressioni selettive per farmaci o classi di antibiotici che presentano evidenza di diminuita suscettibilità nel tempo e soprattutto per quelli antibiotici considerati “critically important”. A tal ine, per avere una stima della sensibilità o della resistenza di un determinato microrganismo agli antimicrobici, si può utilizzare il calcolo della M.I.C. (Minima Concentrazione Inibente), poiché considerata dalla comunità scientiica il gold-standard tra gli ASTs (Antimicrobial Susceptibility Tests). Inoltre tale metodica è l’unico AST applicabile a microrganismi fastidiosi come i micoplasmi. Il laboratorio di medicina aviare effettua lo studio di MIC in micoplasmi aviari e di altri settori zootecnici dal 2010, ciò ha consentito l’istituzione di un database interno la cui valutazione ha consentito di evidenziare presenza/assenza di efficacia per determinate molecole antibiotiche e di valutare nel tempo eventuali fluttuazioni della sensibilità dei ceppi circolanti nei confronti di specifici antibiotici o classi di antibiotici. Ne consegue che tale test laboratoristico possa rappresentare un’utile risorsa a supporto delle attività professionali del veterinario di campo. Lo scopo del presente lavoro è quello di condividere l’applicazione di uno strumento dinamico come la M.I.C. per la valutazione e il monitoraggio della antibiotico sensibilità di ceppi patogeni dell’industria avicola italiana e nello specifico di Mycoplasma gallisepticum.