Graziosi G., Catelli E., Fanelli A., Lupini C.

La bursite infettiva aviare o malattia di Gumboro è causata dall’Infectious bursal disease virus (IBDV) ed è considerata una malattia ad eziologia virale economicamente impattante per il settore avicolo industriale. Ad oggi ne sono riconosciuti due sierotipi: il sierotipo 1 che include ceppi patogeni per il pollo, ed il sierotipo 2, apatogeno per il pollame, naturalmente presente nel tacchino e segnalato in altre specie tra cui l’Eudipte ciuffodorato (Eudyptes chrysolophus (Brandt, 1837)) e la Gru canadese (Antigone canadensis (Linnaeus, 1758)) (Candelora et al., 2010; Gough et al., 2002). Indipendentemente dal ceppo considerato, l’IBDV determina, nel pollo, lesioni alla borsa di Fabrizio causando un’immunosoppressione tanto più rilevante tanto più giovane è l’animale al momento dell’infezione. A partire dagli anni ’80, l’evidenza di positività molecolari, virologiche o sierologiche ad IBDV è stata segnalata in diverse specie di uccelli a vita libera. Nonostante il crescente numero di studi sull’interfaccia avicoli allevati/avifauna selvatica, ad oggi è ancora poco studiato l’eventuale ruolo degli uccelli selvatici nell’epidemiologia dell’IBDV . Questi ultimi, infatti, considerata la loro attitudine a migrare da una parte all’altra del globo, diversa a seconda delle specie e delle popolazioni, sono in grado di trasportare lungo le rotte migratorie anche gli eventuali patogeni di cui sono reservoir o carrier. Inoltre, alcune specie si sono adattate a vivere in ambienti antropizzati, nelle città o nei pressi di allevamenti, agendo da “ponte” tra queste aree e quelle più conservate dove sono presenti specie più schive (Patankar et al., 2021). Sulla base di queste premesse, qui presentiamo la prima revisione sistematica e meta-analisi delle attuali conoscenze riguardo la prevalenza siero-virologica dell’IBDV in avifauna selvatica su scala globale.