Di Francesco C.E., Ferri G., Smoglica C., Festino A.R., Ruffini F., Marsilio F., Vergara A.

L’antimicrobico resistenza (AMR) rappresenta un problema emergente di sanità pubblica che coinvolge non solo la salute umana, ma anche quella degli animali e dell’ambiente (Hernando-Amado et al., 2019). Negli animali da reddito tale fenomeno è stato favorito dall’uso diffuso o eccessivo degli antibiotici, in passato impiegati anche per scopi preventivi e/o di metafilassi, e attualmente somministrati esclusivamente per il trattamento delle infezioni batteriche, che trovano nei sistemi intensivi di allevamento le condizioni favorevoli per diffondersi (de Mesquita Souza Saraiva, 2022). La pressione selettiva esercitata dalle terapie antibiotiche ha permesso la diffusione e il mantenimento nell’ambiente di batteri resistenti a più classi di molecole antimicrobiche (batteri multi-resistenti), capaci di trasferire ad altre cellule batteriche i relativi geni di antimicrobico resistenza, molti dei quali localizzati su elementi genetici mobili (Yang et al., 2019).
Al fine di ridurre la diffusione di batteri resistenti e la loro trasmissione ai consumatori attraverso il consumo di prodotti contaminati di origine animale, il settore zootecnico ha sviluppato sistemi alternativi di allevamento “senza uso di molecole antibiotiche” in grado di soddisfare la crescente domanda da parte dei consumatori, sempre più attenti all’acquisto di prodotti più sostenibili, sani e rispettosi del benessere animale. In particolare, la filiera avicola ha visto crescere notevolmente le linee “antibiotic-free” e biologiche che hanno registrato un incremento del 20% negli anni 2020/2021 rispetto al biennio precedente (ISMEA, 2021). Gli effetti che gli allevamenti antibiotic-free possono avere sulla diffusione dell’AMR non sono ancora del tutto conosciuti e i dati relativi alla reale diffusione di batteri resistenti e multi-resistenti e dei relativi determinanti genetici in questi sistemi alternativi non vengono ancora raccolti e monitorati in maniera sistematica e standardizzata, ma risultano ancora frammentari e disomogenei (Millmann et al., 2013; Bailey et al., 2020; Musa et al., 2021; Salerno et al., 2022).
Scopo del presente lavoro è stato di comparare la diffusione negli allevamenti di broiler convenzionali e antibiotic-free dei geni responsabili di AMR e di determinare i profili di resistenza antibiotica in ceppi di Salmonella enterica isolati a partire dalle carcasse a fine macellazione provenienti dalla stessa filiera produttiva.