Zandonà L., Rizzardi A., Guolo A., Tonon E., Drigo I., Gobbo F., Bonfante F., Terregino C., Bano L.

Riemerella anatipestifer (RA) (ex Pasteurella anatipestifer), è un cocco-bacillo Gram-negativo, immobile, catalasi e ossidasi positivo, appartenente alla famiglia delle Flavobacteriaceae.
La prima segnalazione di tale microrganismo risale all’inizio del secolo scorso, associata a una grave polisierosite degli anatidi (Riemer, 1904). Oggi la malattia è da considerarsi cosmopolita ed esistono moltissime segnalazioni in diverse specie di pollame allevato, sebbene queste provengano principalmente dal continente asiatico e riguardino gli anatidi.
In Italia la malattia è stata descritta per la prima volta nel 1979 in tacchini da carne di 70 giorni, e in polli da carne di 40-50 giorni (Pascucci et al., 1981). La sintomatologia nel tacchino era caratterizzata da paralisi delle ali e delle gambe, opistotono, torcicollo, ribaltamento, cecità e mortalità del 20%. Nel pollo la sintomatologia era inizialmente respiratoria, subito seguita da forma neurologica caratterizzata da tremori del capo, incoordinazione e tassi di mortalità compresi tra il 3% e il 5%.
Successivamente sono stati osservati anche quadri di zoppia dovuti a localizzazione articolare del patogeno e conseguente artrite (Giovannetti & Pascucci, 1983).
Nell’ultimo decennio si è assistito a ondate epidemiche di riemerellosi nel comparto del tacchino da carne di difficile spiegazione, che hanno avuto il loro apice nel 2015, anno in cui si è ricorso anche a immunizzazione massiva dei gruppi con vaccini stabulogeni.
Tali ondate hanno coinciso con l’introduzione nel nostro paese di un ceppo epidemico appartenente al sierotipo 1 e al sequence type (ST) 46, che negli ultimi anni ha sostituito completamente i ceppi precedentemente circolanti nel comparto del tacchino da carne (Bano et al., 2020).
Purtroppo la messa a punto di presidi immunizzanti efficaci nel contrastare la malattia è complicata dalla mancanza di un modello di riproduzione sperimentale nel tacchino. Con il presente studio si è voluto proprio studiare un modello di riproduzione sperimentale della riemerellosi in tacchini da carne infettati attraverso varie vie d’inoculazione. Nel corso della sperimentazione è stato possibile mettere a punto alcuni strumenti diagnostici che potranno risultare utili nell’applicazione di nuove strategie finalizzate al contenimento della riemerellosi in allevamento.
Questo lavoro è parte di uno studio più ampio (Progetto di Ricerca Corrente IZS VE 14/16) dal titolo “Potenziamento delle strategie di prevenzione e controllo della riemerellosi del pollame attraverso caratterizzazioni fenotipiche e genotipiche dei ceppi circolanti in Italia”.