Leone S., Bottinelli M., Alessandri G., Fiorini P., Di Schiavi M., Vesentini G., Merenda M., Catania S.

L’antibiotico resistenza è una delle problematiche di maggior impatto per la salute pubblica. L’utilizzo imprudente o errato di antibiotici porta alla selezione di popolazioni batteriche resistenti o multiresistenti, particolarmente difficili da debellare in caso di infezione.
Difatti il Regolamento UE 429 del 2016 in tema di malattie animali trasmissibili fa esplicito riferimento all’antimicrobico resistenza come minaccia alla salute umana e animale sottolineando l’importanza di tutte le misure volte contenerla come, ad esempio, la riduzione dell’utilizzo di antibiotici. Nell’ottica One Health, l’uso dell’antibiotico, nel settore zootecnico ed anche in quello degli animali da compagnia, è stato gradualmente ridotto nel tempo a favore di un utilizzo più consapevole e basato su dati oggettivi ottenuti in laboratorio. A questo proposito, la possibilità di avvalersi di tecniche laboratoristiche come la misurazione della concentrazione minima inibente (MIC) consente ai liberi professionisti la formulazione di una terapia appropriata ed efficace, riducendo conseguentemente il rischio di sviluppo di antibiotico resistenza. Da diversi anni presso i laboratori dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, l’analisi della MIC si è rivelata un valido strumento per valutare la sensibilità agli antibiotici dei ceppi batterici coinvolti negli eventi morbosi delle differenti specie animali. Considerato che gli uccelli ornamentali rappresentano la quarta categoria pet maggiormente diffusa in Italia dopo cani, gatti e pesci, abbiamo deciso di valutare l’antibiotico sensibilità di batteri patogeni isolati da canarini e pappagalli durante il periodo 2017-2021.