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2022 – STRATEGIA DI DIFFERENZIAZIONE DELLA RISPOSTA IMMUNITARIA DA CEPPI DI CAMPO DEL VIRUS DELL’INFLUENZA (SOTTOGRUPPO H5) E DA VACCINI RICOMBINANTI

I virus dell’influenza appartengono alla famiglia degli Orthomyxoviridae e infettano sia l’uomo che una varietà di ospiti animali. Esistono quattro tipi di virus influenzali: A, B, C e D, definiti dalla natura dell’antigene del nucleocapside interno.
Il tipo A è quello più conservato e può essere ulteriormente suddiviso in sottotipi in base agli antigeni emoagglutinina (H) e neuraminidasi (N). Sono stati isolati diciotto antigeni H (da H1 a H18) e undici antigeni N (da N1 a N11). La maggior parte dei virus dell’influenza aviaria (sottotipi da H1 a 18) sono a bassa patogenicità, come l’H9, e sono generalmente coinvolti in coinfezioni con altri virus aviari, che possono portare a importanti perdite negli allevamenti di pollame. Alcuni sottotipi contenenti H5 e H7 sono associati a forme altamente patogene della malattia, con un alto tasso di mortalità.
La vaccinazione è uno strumento essenziale per il controllo delle malattie del pollame e per molti anni sono stati utilizzati vaccini convenzionali. Oggi, le innovazioni nella vaccinologia avicola includono vaccini immunocomplessi e vaccini vettoriali. I vantaggi associati a questi ultimi includono la biosicurezza, l’efficienza, la capacità di creare un’immunità passiva e l’immunità di lunga durata. Negli ultimi 5 anni, le ondate successive di influenza in Europa hanno spinto le autorità sanitarie a rivedere la loro strategia di vaccinazione contro questo virus, e oggi, in particolare, contro il virus H5 in Europa. Attualmente è necessario sviluppare il vaccino anti-influenzale ideale per affrontare questa malattia. Diversi studi hanno dimostrato l’efficacia di vaccini vettoriali contro l’IA con l’inserimento dell’emoagglutinina (HA) H5 [2], [3], H7 [4] e H9 [5] in un vettore HVT.
Poiché attualmente esistono alcuni vaccini candidati H5, IDvet ha sviluppato un nuovo test ELISA, l’ID Screen® Influenza H5 Indirect, basato sulla proteina H5.
Questo kit è uno strumento eccellente per il monitoraggio dei vaccini convenzionali e ricombinanti e anche per l’implementazione di strategie DIVA: gli animali vaccinati possono essere monitorati con questo nuovo kit e gli animali naturalmente infetti possono essere individuati con l’ID Screen® Influenza A Nucleoprotein Indirect.
2022 – STRATEGIA DI DIFFERENZIAZIONE DELLA RISPOSTA IMMUNITARIA DA CEPPI DI CAMPO DEL VIRUS DELL’INFLUENZA (SOTTOGRUPPO H5) E DA VACCINI RICOMBINANTI2023-09-19T11:07:46+02:00

2022 – EPIDEMIA ITALIANA DI HPAI H5N1 CLADE 2.3.4.4B (2021-2022): INFEZIONE SILENTE IN UN ALLEVAMENTO INDUSTRIALE DI BROILER

Durante gli anni 2021-2022 in Europa si sta osservando una delle più gravi epidemie di influenza aviare ad alta patogenicità (HPAI) con coinvolgimento di avifauna selvatica, uccelli tenuti in cattività e pollame. Tutti i focolai sono stati attribuiti al virus HPAI sottotipo H5 clade 2.3.4.4b, che attualmente risulta il lineaggio maggiormente diffuso a livello globale (Eurasia, Africa, Nord America). Alcuni di questi isolati virali hanno un potenziale zoonotico, testimoniato da marcatori genetici che indicano un crescente adattamento ai mammiferi e da numerose segnalazioni di infezione con questo patogeno in diverse specie di mammiferi selvatici e nell’uomo (EFSA, 2022). Da ottobre 2021 a gennaio 2022, il territorio italiano è stato colpito da diverse incursioni del clade 2.3.4.4b H5N1 HPAIV sia nell’avifauna selvatica sia domestica. Il cluster più importante di infezione è stato registrato in V eneto, territorio geografico caratterizzato da una peculiare combinazione di Densely Poultry Populated Areas (DPPAs) e zone umide e quindi considerato a più alto rischio di introduzione di HPAIV attraverso gli uccelli acquatici migratori. Il 18 ottobre 2021, il primo focolaio ad alta patogenicità H5N1 clade 2.3.4.4b si è verificato in un allevamento industriale di tacchini da carne, situato nel “core” della DPPA della provincia di V erona. Nonostante le autorità sanitarie abbiano immediatamente adottato numerosi provvedimenti volti a mitigare urgentemente la diffusione dell’infezione da HPAI (abbattimento degli animali infetti, Zona di Protezione ZP, Zona di Sorveglianza ZS e Zona di ulteriore Restrizione ZUR), un gran numero di focolai secondari sono stati osservati con una distribuzione centripeta rispetto al primo focolaio (Index Case) in tutte le principali categorie avicole della regione V eneto. Le successive attività di monitoraggio e controllo applicate durante l’emergenza epidemica nell’area colpita da HPAI H5N1 hanno chiaramente evidenziato che i tacchini e i polli da carne sono state le specie più colpite. Durante l’epidemia italiana segni clinici e aumento della mortalità sono stati riportati in tacchini, ovaiole, anatre commerciali, faraone, quaglie e fagiani, mentre nella categoria broiler numerosi focolai sono stati confermati solo grazie alle attività di monitoraggio attivo e in assenza di significativo aumento della mortalità giornaliera, di sintomatologia sospetta o di alterazione dei parametri produttivi. Inoltre i risultati laboratoristici di tali attività sanitarie hanno permesso di evidenziare che i tamponi orofaringei e/o tracheali campionati da broiler vivi in azienda presentavano una minore frequenza di campioni positivi e/o una minore carica virale (Ct) se comparati con le altre categorie produttive infette (tacchino, ovaiole, faraona e quaglia). Queste evidenze di campo e di laboratorio hanno quindi portato all’emanazione di controlli più approfonditi nell’intero settore avicolo con test virologici obbligatori su tutti i volatili morti presenti in azienda e specificatamente per il settore broiler un protocollo per la movimentazione al macello includente visita clinica e raccolta di 60 tamponi orofaringei/tracheali da ogni capannone dell’allevamento in animali vivi (concentrandosi su eventuali soggetti sintomatici o malati) e tampone tracheale obbligatorio da tutti i volatili morti di giornata o dei giorni precedenti il carico. Tali misure combinate si sono rivelate efficaci nella detection tra ottobre e dicembre 2021del virus H5N1 HPAI in 15 gruppi di polli da carne asintomatici su 961 esaminati (2%) e pronti per il carico per il macello. Inoltre sette di questi focolai (1%) sono stati confermati positivi per IA solo grazie ai risultati dei test di laboratorio effettuati su volatili morti. Successivamente, da gennaio 2022 fino alla fine dell’ondata epidemica (marzo 2022), nessun gruppo di broiler (0% su un totale di 1206 testati) è risultato positivo per IA durante i test pre-movimentazione. Lo scopo del presente lavoro è descrivere i risultati delle attività diagnostiche svolte in un allevamento commerciale di broiler dopo 72 ore dalla conferma laboratoristica di positività per HPAIV H5N1 in uno dei due capannoni testati in pre-movimentazione e in assenza di aumento di mortalità, segni clinici o alterazione di parametri produttivi.
2022 – EPIDEMIA ITALIANA DI HPAI H5N1 CLADE 2.3.4.4B (2021-2022): INFEZIONE SILENTE IN UN ALLEVAMENTO INDUSTRIALE DI BROILER2023-09-19T11:08:13+02:00

2022 – EFFETTO DELL’INTEGRAZIONE DIETETICA CON CITROBEX® SUL MICROBIOMA INTESTINALE DEL BROILER

La carne di pollame è un alimento molto popolare, molto versatile che viene consumato in grandi quantità rispetto ad altre carni. La sua produzione, tuttavia, richiede una ottimale gestione dell’allevamento per ridurre le patologie e minimizzare i costi. In passato l’impiego di antibiotici, come promotori della crescita, rappresentava lo strumento più efficace per raggiungere gli obiettivi di una elevata redditività delle produzioni avicole. A partire dal 2006 l’impiego degli antibiotici quali promotori di crescita è stato vietato anche in considerazione della crescente incidenza della resistenza agli antibiotici, considerata una delle maggiori minacce per la salute pubblica a livello globale. Ciò ha portato a ricercare possibili sostituti, i quali modulando il microbiota intestinale in modo benefico e “naturale” permettano di migliorare la salute degli animali garantendo ottimali livelli produttivi.
Tra i diversi composti indagati un elevato interesse ha riguardato l’impiego di probiotici (De Cesare et al., 2017; Qiu et al., 2022) come pure l’utilizzo di composti bioattivi naturali di origine vegetale, in particolare gli acidi fenolici, i flavonoidi e i terpenoidi (EO), per le loro proprietà multifunzionali e il potenziale nutraceutico (Segneanu et al., 2017; Djenane, 2015). Tali composti naturali possiedono proprietà antitumorali e forniscono vari effetti benefici per la salute tra cui attività antinfiammatorie, antiossidanti e antimicrobiche (Degirmenci & Erkurt 2020). Sono anche usati per proteggere gli alimenti da agenti patogeni e batteri che alterano il cibo (Burt, 2004), dall’irrancidimento, dallo scolorimento o dal deterioramento dovuto all’autoossidazione (Hashemi et al. 2016).
In commercio sono attualmente disponibili estratti vegetali da Citrus aurantium, noto come arancia amara, un albero che appartiene all’ordine dei Geraniales e alla famiglia delle Rutaceae. I principali costituenti biologici attivi presenti nel Citrus aurantium sono i flavonoidi, in particolare l’esperidina, la naringina e gli alcaloidi, principalmente sinefrina, con effetti medici benefici sulla salute umana (Pellati et al., 2002). L’estratto di Citrus aurantium è stato usato nella medicina tradizionale cinese per trattare la nausea, la stitichezza, il cancro, gli effetti cardiovascolari e come sedativi (Suntar et al., 2018).
Nel settore animale l’estratto etanolico di fogli di Citrus aurantium è stato efficacemente impiegato nel controllo della coccidiosi (Ishaq et al., 2022). L’azione benefica si è ipotizzato possa essere legata ad una modulazione della microflora intestinale che porterebbe ad una riduzione dell’eliminazione di oocisti. Tuttavia ad oggi studi sulla modulazione della microflora intestinale nel broiler a seguito dell’impiego di estratti di Citrus aurantium non sono disponibili nonostante il significativo progresso delle tecniche analitiche basate sul sequenziamento che consentono di ottenere un profilo completo includente anche specie microbiche non coltivabili con i tradizionali sistemi analitici.
Obiettivo del presente lavoro è stato quello di comparare l’effetto dell’integrazione nell’acqua da bere di un estratto vegetale, ottenuto da Citrus aurantium e somministrato in differenti fasi dell’allevamento, sul microbiota e sulle funzioni metaboliche del cieco del broiler utilizzando la tecnica dell’analisi metagenomica.
2022 – EFFETTO DELL’INTEGRAZIONE DIETETICA CON CITROBEX® SUL MICROBIOMA INTESTINALE DEL BROILER2023-09-13T10:19:42+02:00

2022 – EFFETTO DI UNA MISCELA DI SOSTANZE AROMATIZZANTI E ACIDI ORGANICI CONTRO CLOSTRIDIUM PERFRINGENS IN-VITRO

L’industria avicola è affetta da una varietà di agenti patogeni come Salmonella spp.[1], Eimeria spp.[2], Clostridium spp.[3] e molti altri, che sono associati a elevate perdite economiche dovute all’aumento dei tassi di morbilità/mortalità e costi elevati per le strategie di controllo [4]. L’enterite necrotica (NE), provoca perdite economiche stimate fino a 6 miliardi di dollari all’anno [5] ed è una delle malattie ad alto impatto economico più comuni negli allevamenti. L’agente eziologico della NE è il Clostridium perfringens (CP), un batterio Gram-positivo, anaerobico, sporigeno, a forma di
bastoncello [3,6]. I tipi di CP A, C e G sono di particolare interesse per l’industria avicola perché sono stati associati a malattie nel pollame. Dei sette tipi di CP noti, sia A che G sono i principali agenti causativi di NE [7].
In passato, le malattie intestinali del pollo sono state studiate su modelli cellulari alternativi come fibroblasti, epatociti o cellule di altro tipo [8,9]. Pochi studi riportano gli effetti di agenti patogeni o infiammazioni direttamente sulle cellule epiteliali intestinali di pollo (cIEC) in vitro [10–13], ma nessuno ha riportato un’indagine dettagliata sui diversi parametri cellulari coinvolti nell’integrità e nell’infiammazione della barriera intestinale. Inoltre, l’uso improprio di antibiotici nelle produzioni animali aggrava il problema dell’antibiotico-resistenza, contribuendo alla perdita di efficacia dei trattamenti antibiotici contro NE e accresce la necessità di trovare soluzioni alternative. In precedenza, Giovagnoni et al. (2019) [14], hanno studiato se gli acidi organici (OA) e i composti naturali identici che si trovano comunemente negli additivi per mangimi potessero essere usati come molecole alternative o adiuvanti insieme agli antibiotici convenzionali contro il CP [14]. Partendo da questo studio, è stata creata una miscela per combinare il potere antimicrobico degli OA con le proprietà antimicrobiche e antinfiammatorie di sostanze aromatizzanti per contrastare gli effetti dell’enterite necrotica nel pollo.
Questo studio mirava a sviluppare e ottimizzare un modello di challenge in vitro per studiare gli effetti del CP sulle cIEC e per aiutare a caratterizzare gli effetti benefici e protettivi di alte e basse dosi di una miscela di sostanze aromatizzanti e OA che potrebbero essere usate come alternativa o adiuvante alla bacitracina, in futuro.
2022 – EFFETTO DI UNA MISCELA DI SOSTANZE AROMATIZZANTI E ACIDI ORGANICI CONTRO CLOSTRIDIUM PERFRINGENS IN-VITRO2023-09-13T10:18:01+02:00

2022 – MISCELE MICROINCAPSULATE DI SOSTANZE AROMATIZZANTI E ACIDI ORGANICI COME SUPPLEMENTI ALIMENTARI PER IL CONTROLLO DELL’ENTERITE NECROTICA DA CLOSTRIUM PERFRINGENS IN POLLI DA CARNE

L’enterite necrotica (EN) è ritenuta una delle principali minacce per l’industria avicola globale, con ingenti perdite economiche. Si tratta di una patologia intestinale causata dalla proliferazione di ceppi tossigenici del batterio Grampositivo, anaerobio, sporigeno Clostridium perfringens e che vede nella coccidiosi e in particolare nel danno alla mucosa intestinale causato da Eimeria spp. il principale fattore predisponente (Paiva & McElroy, 2014; Quiroz-Castaneda & Dantan-Gonzalez, 2015; Timbermont et al., 2011). L’EN nella sua forma clinica acuta causa severe lesioni intestinali e alti tassi di mortalità, mentre nella sua forma sub-clinica riduce le performance di crescita degli animali (Van Immerseel et al., 2004). Le restrizioni di tipo legislativo e la crescente diffusione di sistemi di produzione senza l’uso di antibiotici hanno portato da un lato ad un aumento dell’incidenza dell’EN e dall’altro ad un accresciuto l’interesse verso la ricerca di strategie alternative per controllare il problema (Van Immerseel et al., 2016).
Gli acidi organici sono ampiamente utilizzati come antimicrobici alternativi agli antibiotici convenzionali, mentre i composti vegetali e i prodotti derivati da piante, collettivamente definiti fitogenici, trovano sempre più ampio utilizzo nella nutrizione animale date le loro molteplici proprietà biologiche, quali antibatteriche, anticoccidiche, anti-infiammatorie e anti-ossidanti (Giovagnoni et al., 2019; Rossi et al., 2020; Felici et al., 2020).
L’obiettivo di questo studio è stato riprodurre nei polli da carne un modello di enterite necrotica causata da coccidi di Eimeria e Clostridium perfringens e valutare l’effetto di due miscele microincapsulate di sostanze aromatizzanti e acidi organici a confronto con trattamenti farmacologici convenzionali.
2022 – MISCELE MICROINCAPSULATE DI SOSTANZE AROMATIZZANTI E ACIDI ORGANICI COME SUPPLEMENTI ALIMENTARI PER IL CONTROLLO DELL’ENTERITE NECROTICA DA CLOSTRIUM PERFRINGENS IN POLLI DA CARNE2023-09-13T10:16:22+02:00

LXII CONVEGNO ANNUALE SIPA 2023

Il LXII Convegno Annuale SIPA si terrà presso la Fiera di Rimini, il 4 Maggio 2023.

Solo ai SOCI che hanno rinnovato la quota associativa per l’anno in corso 2023, riceveranno via mail un link dove scaricare GRATUITAMENTE il ticket d’accesso alla Fiera.

La partecipazione è gratuita per tutti i soci SIPA in regola con il pagamento della quota associativa 2023.

Per i non soci, la quota di partecipazione comprensiva dell’iscrizione alla Società per l’anno 2023 è di € 80,00 e € 30,00 per gli studenti con adeguata certificazione.

Si ricorda che per poter effettuare il rinnovo della quota associativa 2023, è necessario essere in regola anche con il 2022.

LXII CONVEGNO ANNUALE SIPA 20232023-09-04T17:58:23+02:00

VII SIMPOSIO SCIENTIFICO SIPA

La filiera avicola italiana: sfide sanitarie ed economiche emergenti

Ex Convento San Domenico – P.le Guido da Montefeltro, 12 – Forlì (FC)

VII SIMPOSIO SCIENTIFICO SIPA2023-09-04T18:02:27+02:00

The First Africa Meeting of WVPA

Dear colleagues and friends

I hope you are all fine and well. We all noticed life started to come back steadily to normal in many parts of the world and more improvement in Covid19 pandemic situation. For these reasons, the Moroccan branch of WVPA would like to welcoming you to attend “the first Africa meeting of WVPA”, scheduled on 23-25 June 2022, Marrakech, Morocco. For the success of this meeting, please share and inform all your contacts in Africa to attend this first Africa regional meeting of WVPA.

For more information please contact:

Pr.Mohammed EL Houadfi
elhouadfimohammed@yahoo.fr

The First Africa Meeting of WVPA2023-09-05T14:52:11+02:00

LXI CONVEGNO ANNUALE SIPA 2022

Il LXI Convegno Annuale SIPA si terrà presso la Fiera di Rimini, il 6 Maggio 2022.

Solo ai SOCI che hanno rinnovato la quota associativa per l’anno in corso 2022, riceveranno via mail un link dove scaricare GRATUITAMENTE il ticket d’accesso alla Fiera.

La partecipazione è gratuita per tutti i soci SIPA in regola con il pagamento della quota sociale 2022.

Per i non soci la quota di partecipazione comprensiva dell’iscrizione alla Società per l’anno 2022 è di € 80,00 (€ 30,00 per gli studenti con adeguata certificazione).

Si ricorda che per poter effettuare il rinnovo della quota sociale 2022 è necessario essere in regola anche con il 2021.

Presentazione Salvatore Catania

Presentazione Calogero Terregino

LXI CONVEGNO ANNUALE SIPA 20222023-12-07T10:58:36+01:00

EFSA: Avian influenza overview September – December 2021

Abstract

Between 16 September and 8 December 2021, 867 highly pathogenic avian influenza (HPAI) virus detections were reported in 27 EU/EEA countries and the UK in poultry (316), in wild (523) and in captive birds (28). The detections in poultry were mainly reported by Italy (167) followed by Hungary and Poland (35 each). Tha majority of the detections in wild birds were reported by Germany (280), Netherlands (65) and United Kingdom (53). The observed persistence and continuous circulation of HPAI viruses in migratory and resident wild birds will continue to pose a risk for the poultry industry in Europe for the coming months. The frequent occurrence of HPAI A(H5) incursions in commercial farms (including poultry production types considered at low avian influenza risk) raises concern about the capacity of the applied biosecurity measures to prevent virus introduction. Short-term preparedness and medium- and long-term prevention strategies, including revising and reinforcing biosecurity measures, reduction of the density of commercial poultry farms and possible appropriate vaccination strategies, should be implemented. The results of the genetic analysis indicate that the viruses characterised during this reporting period belong to clade 2.3.4.4b. Some of the characterized HPAI A(H5N1) viruses detected in Sweden, Germany, Poland and United Kingdom are related to the viruses which have been circulating in Europe since October 2020; in North, Central, South and East Europe novel reassortant A(H5N1) virus has been introduced starting from October 2021. HPAI A(H5N1) was also detected in wild mammal species in Sweden, Estonia and Finland; some of these strains characterised so far present an adaptive marker that is associated with increased virulence and replication in mammals. Since the last report, 13 human infections due to HPAI A(H5N6) and two human cases due to LPAI A(H9N2) virus have been reported from China. Some of these A(H5N6) cases were caused by a reassortant virus of clade 2.3.4.4b, which possessed an HA gene closely related to the A(H5) viruses circulating in Europe. The risk of infection for the general population in the EU/EEA is assessed as low, and for occupationally exposed people, low to medium, with large uncertainty due to the high diversity of circulating viruses in the bird populations.

EFSA: Avian influenza overview September – December 20212023-11-09T09:57:17+01:00
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